Dolore cronico e privazione del sonno: qual è il collegamento?

Ti è mai capitato di svegliarti dopo una nottata inquieta e sentire degli insoliti dolori muscolari o del mal di testa?
Normalmente non è un disturbo che dura. Basta dormirci su la notte successiva, e la funzionalità del tuo corpo tornerà come prima!
Diverso è il caso del dolore cronico, che – come è stato scoperto in un recente studio – potrebbe essere influenzato dalla costante carenza di sonno.
Lo studio di cui parlo ha provato a indagare su questa questione e ha scoperto alcune nozioni, che possono essere interessanti per capire meglio anche che cos’è il dolore.
Correlazioni tra mancanza di sonno e dolore cronico
Lo studio (che si trova a questo link) è stato condotto al Massachusetts General Hospital ed è stato pubblicato su Nature Communications.
Attraverso esperimenti condotti su topi, i ricercatori hanno scoperto che la sensibilità al dolore aumentata, che può risultare dalla disturbante privazione cronica del sonno – o iperalgesia indotta da privazione cronica del sonno – coinvolge la segnalazione da parte di una parte del cervello nota come nucleo reticolare talamico.
Più precisamente: l’analisi dei metaboliti ha mostrato che il livello di N-arachidonoyl dopamina o endocannabinoide diminuiva nel nucleo reticolare talamico a seguito della privazione del sonno.
L’attività del recettore cannabinoid 1, coinvolto nel controllo della percezione del dolore cronico, diminuiva anche nel nucleo reticolare talamico dopo la privazione del sonno.
Inoltre, la somministrazione di NADA al nucleo reticolare talamico ha ridotto l’iperalgesia indotta da carenza di sonno nei topi.
Bloccare il recettore del dolore cronico
Questo effetto benefico della somministrazione di NADA poteva essere contrastato bloccando il recettore cannabinoid 1. Questo ha suggerito che sia il recettore che il NADA giocano un ruolo nella sensibilità al dolore dovuta alla privazione del sonno.
Una scoperta interessante per il dolore cronico
Questa scoperta potrebbe aiutarci a far luce sul dolore cronico neuropatico, aprendo nuovi scenari di terapia e prevenzione che potrebbero coinvolgere attività quotidiane come il dormire.
Del resto, un approccio olistico come quello della chiropratica già riconosce alle abitudini quotidiane una fortissima influenza su molti dei disturbi connessi al sistema muscolo scheletrico.
In altre sedi ho già parlato di postura, ma anche di dieta ed esercizio fisico.
Possiamo gravare in modi sempre nuovi sul nostro benessere globale.
La chiropratica può essere un alleato per evitare questo sovraccarico del tuo organismo. Magari, anche per limitare il sovraccarico che già c’è.